Giurisprudenza Arbitrale - Rivista di dottrina e giurisprudenzaISSN 2499-8745
G. Giappichelli Editore

Appello Napoli, 25 novembre 2015 – Cultrera presidente Candia estensore – SACE Servizi per l´Ambiente s.p.a. (avv. Abbamonte) – Comune di Caserta (avv. Gaeta)


Il compito di valutazione (c.d. fase rescindente) della Corte adita in fase di impugnazione del lodo arbitrale è circoscritto entro i medesimi confini della violazione di legge opponibile con il ricorso per Cassazione ex art. 360 c.p.c. n. 3 ed in tale contesto il relativo controllo predica l’esigenza che restino immutate le questioni (di fatto e di diritto) sottoposte agli arbitri e quelle implicate nel motivo di impugnazione, non essendo prospettabili per la prima volta questioni nuove o nuovi temi di contestazione che postulino accertamenti di fatto non compiuti dal primo giudice. (10)   Si ha questione nuova ogni volta che la parte ponga, a base della censura, la violazione di una norma di diritto non invocata davanti al giudice di merito e ci si richiami, per sostenerne l’applicabilità, ad elementi di fatto non dedotti nelle precedenti fasi del giudizio. (11)   Le ipotesi revisionali contemplate agli artt. 1664 c.c. e 6 l. 537/1993 configurano fattispecie distinte tra loro, risultando ancorate a diversi meccanismi operativi, sicché rivendicare col motivo di impugnazione una diversa modalità di adeguamento del prezzo integra l’introduzione nel processo di un diverso e nuovo, come tale inammissibile, tema di indagine. (12)